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Da Tabarka a Biserta, la côte du Corail.

16 Aprile 2018 martinengo 2489

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Discover-Tunisia

Da Tabarka a Biserta, la côte du Corail.

I porti del nord, punti d’ingresso per l’Europa in Africa

Tabarka

Se si ama passare le giornate in relax su una spiaggia deserta, giungere in barca su un’isola selvaggia o tuffarsi in cerca di grotte subacquee, la costa nord della Tunisia è il luogo ideale. Conosciuta come la côte du Corail, in quanto i suoi fondali sono ricchissimi di corallo rosso che per secoli ha fatto la ricchezza della zona. La costa nord della Tunisia è un susseguirsi di spiagge deserte e insenature rocciose poco battute dal turismo di massa. In questa regione, si trovano anche straordinari siti naturali come il villaggio di Aïn Draham, il parco nazionale di Feija, il lago di Ichkeul, la splendida spiaggia di Raf-Raf, o storici come Utica, Ghar El-Melh, Bulla Regia, Chemtou e Dougga.

Tabarka e Biserta sono due cittadine che si affacciano sulla costa nord della Tunisia, ricche di storia, in bilico fra passato e presente. Vantano infatti l’indiscusso fascino di cittadine tradizionali ed accoglienti, pur essendo dotate di quartieri moderni propri delle grandi città e di tutte le infrastrutture necessarie. Situate all’estremità settentrionale della Tunisia, godono di una posizione strategica nel centro del Mediterraneo che nell’arco della storia ha fatto sentire la sua importanza. Fondate attorno all’anno 1000 a.C. queste cittadine portuali videro susseguirsi diverse dominazioni: punica, bizantina, romana, andalusa, ligure, turca e francese si avvicendarono in questa terre.

Tabarka, che significa buon rifugio per navi, nel 1540 divenne territorio ligure sotto il controllo della famiglia aristocratica genovese dei Lomellini che ai tempi delle repubbliche marinare si vide concedere l’intera isola di Tabarka, antistante la città di Tabarka, dal bey di Tunisi in persona. Si dice che tale concessione sia stato il prezzo per la liberazione del corsaro turco Dragut, catturato nel 1540 da Giannettino Doria, nipote di Andrea Doria, imparentato con i Lomellini.

Il vecchio Forte genovese, arroccato su una piccola penisola, fu eretto dai Lomellini e appartenne alla famiglia genovese dal 1540 al 1742. Serviva a proteggere le case, gli empori e il porto; si può dire che dal 1541 e fino alla metà del XVIII secolo sia stata una roccaforte cristiana in mezzo all’Impero Ottomano. Anticamente era situato proprio su un’isola che è stata poi collegata con la terraferma nel 1940 durante la dominazione francese del secondo dopoguerra.

Biserta invece, soprannominata la Venezia africana per la configurazione dei canali che collegano il lago al mare e che tagliano la città a formare un’isola centrale, è sempre stato un ottimo rifugio per marinai, flotte civili e militari. Al tempo delle repubbliche marinare passò sotto la dominazione turca, i quali ne fecero una roccaforte di Corsari.
Molto suggestiva è la città vecchia con i suoi vicoli intricati, souks, la bella fontana turca o altri monumenti storici come la Grande Moschea. Se si vuole scoprire la vera essenza della città bisogna però addentrarsi nella Kasbah, l’antica cittadina fortificata che si trova all’interno delle antiche mura, eretta prima dai Punici e poi dai Bizantini, con la sua moschea ed un dedalo di vicoli attraverso i quali giungere fino alla Ksiba, una piccola fortezza, trasformata oggi in museo oceanografico. Assolutamente da non perdere il magnifico lungomare e poco distante la grande fortezza turca, il Forte di Spagna, che domina il “quartiere Andaluso”. La città è ancora oggi permeata dalla presenza delle popolazioni africane, orientali, arabe ed europee che vi hanno abitato, che le hanno conferito un carattere ben specifico e molto aperto.

La regione nord della Tunisia presenta una grande diversità di paesaggi, dalla costa di sabbia finissima, alle montagne che si ergono alle sue spalle, alla vasta area boschiva preservata con foreste di pini, insenature rocciose e punti panoramici che offrono viste mozzafiato sugli splendidi paesaggi incontaminati, unici in Tunisia. All’interno del parco nazionale di Feija (3000 ettari) una catena montuosa raggiunge Tabarka e si tuffa a strapiombo nel mare: ricoperta da una fitta foresta di querce da sughero è una delle più belle del Mediterraneo. C’è poi Aïn Draham, villaggio di montagna caratterizzato da case con tetti rossi dove è possibile vedere le donne che tessono tappeti la cui qualità è assai rinomata. È anche possibile fare delle escursioni e imbattersi in ruscelli, cascate o laghi artificiali; qui d’inverno è anche possibile che nevichi. Due siti archeologici di primaria importanza si trovano nella zona di Tabarka, Bulla Regia, l’antica città romana di età adrianea, Chemtou, antica città di Simittu famosa fin dall’antichità per il suo marmo rosso e giallo.

Nella zona di Biserta troviamo invece gli splendidi siti archeologici di Utica, una delle più antiche città del Mediterraneo, fondata dai Fenici ancora prima di Cartagine e Dougga, una città nordafricana che conserva numerosi resti di monumenti punici, numidi e romani, che ne fanno uno dei più importanti siti archeologici della Tunisia. Il sito è annoverato nella lista dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità dell’UNESCO.

Anche in questa zona troviamo delle bellezze naturali di grande rilevanza come il Parco nazionale Ichkeul che offre un paesaggio affascinante e pieno di mistero: una montagna verde e solitaria emerge in un paesaggio pianeggiante, un vasto lago naturale in un paese semi-arido che attira un grande numero di specie di uccelli. È stato inserito dall’UNESCO nella lista dei patrimoni dell’umanità. La zona offre uno scenario incantevole di coltivazioni “all’andalusa” in quanto un tempo furono coltivate dagli esuli della Spagna. Arroccato su una collina si trova il borgo di Raf-Raf, conosciuto per la sua splendida spiaggia, le sue viti d’uva moscato e gli sgargianti abiti nuziali tradizionali.

Ghar El-Melh è un piccolo paese il cui nome significa “Grotta del sale” (ma che gli italiani battezzarono Porto-farina) fu nel XVII secolo la principale base navale della Tunisia. Ci sono ancora oggi tre fortezze e gallerie del vecchio arsenale.

A metà strada tra Tabarka e Biserta troviamo Sejnane e Cap Serrat. Gli abitanti di Sejnane sono noti per la loro abilità come ceramisti. Lavorano l’argilla e creano oggetti decorati in rosso e marrone in stile berbero. C’è anche una stazione ferroviaria coloniale a Sejnane, le cui ex strutture industriali (trasporto del minerale di ferro) sono oggi colonizzate ogni primavera da cicogne che vengono a nidificare. La splendida spiaggia di Cape Serrat si trova a pochi chilometri di distanza.

Ogni estate le due città si animano grazie ai festival di musica che si svolgono in luglio e agosto: Il Tabarka Jazz Festival, il Tabarka Latino Days e il Festival Internazionale di Biserta.

Per maggiori informazioni, visitate il sito www.tunisiaturismo.it

Per ulteriori informazioni:
Martinengo & Partners Communication
Via Vincenzo Monti, 9 – 20123 Milano
Tel. (+39) 02 4953 6650
E-mail: martinengo@martinengocommunication.com
Web: www.martinengocommunication.com

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