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Jim Denevan Desert X AlUla 2022, photo by Lance Gerber

Desert X AlUla

LA SECONDA EDIZIONE DELLA MOSTRA D’ARTE INTERNAZIONALE IN ESPOSIZIONE AD ALULA PRESENTA 15 ARTISTI CHE ESPLORERANNO LE IDEE DI MIRAGGIO E OASI SOTTO IL TEMA SARAB

Gratuita e aperta a tutti, Desert X AlUIa è una mostra d’arte internazionale, ricorrente e concettualmente legata al sito, che si svolge ad AIUla, un’antica regione desertica di importanza globale nella penisola arabica. L’esposizione di quest’anno, sotto la visione curatoriale di Reem Fadda, Raneem Farsi e Neville Wakefield, presenta opere inedite di 15 artisti che rappresentano una pluralità di voci da tutto il mondo.

Dopo l’esposizione inaugurale nel 2020, Desert X AIUIa ritorna per la sua seconda edizione dall’11 febbraio al 3O marzo 2O22, collocando visionarie opere d’arte contemporanea di 15 artisti sauditi e internazionali nello straordinario paesaggio desertico di AlUIa, una maestosa regione nel nord-ovest dell’Arabia Saudita con un patrimonio naturale e creativo che vanta un’eredità di scambi interculturali.

Con il tema Sarab, la mostra di quest’anno esplora l’immaginario del miraggio e delle oasi, entrambe intrinseche nella storia e nella cultura del deserto, che hanno assunto nel tempo un complesso significato mondiale. Invitati a considerare questi archetipi, gli artisti partecipanti hanno risposto con nuove opere che affrontano i sogni, il camouflage, la finzione, la dis/apparenza, l’estrazione, l’illusione e il mito, esaminando allo stesso tempo anche la dicotomia tra il mondo naturale e quello artificiale.

Gli artisti che espongono sono:
– Shadia Alem, nata in Arabia Saudita e residente a Parigi.
– Dana Awartani, nata nel 1987 in Arabia Saudita, vive a Jeddah.
– Serge Attukwei Clottey, nato nel 1985 in Ghana, vive ad Accra.
– Claudia Comte, nata nel 1983 in Svizzera, residente a Basilea.
– Shezad Dawood, nato nel 1974 nel Regno Unito, residente a Londra.
– Jim Denevan, nato nel 1961 negli Stati Uniti, residente a Santa Cruz.
– Stephanie Deumer, nata nel 1989 in Canada, residente a Los Angeles.
– Sultan Bin Fahad, nato nel 1971 in Arabia Saudita, residente a Los Angeles.
– Zeinab AlHashemi, nata nel 1985 negli Emirati Arabi Uniti, residente a Dubai.
– Alicja Kwade, nata nel 1979 in Polonia, residente a Berlino.
– Shaikha AlMazrou, nata nel 1988 negli Emirati Arabi Uniti, residente a Dubai.
– Abdullah AlOthman, nato nel 1985 in Arabia Saudita, residente a Riyadh.
– Khalil Rabah, nato nel 1961 in Palestina, residente a Ramallah.
– Monika Sosnowska, nata nel 1972 in Polonia, residente a Varsavia.
– Ayman Zedani, nato nel 1984 in Arabia Saudita, residente a Riyadh.

Desert X AlUla è una collaborazione tra Desert X e la Royal Commission for AlUla (RCU) istituita per promuovere un nuovo dialogo culturale attraverso l’arte. La prima esposizione di questo genere in Arabia Saudita, promuove il dialogo e lo scambio tra artisti, curatori e comunità internazionali e locali, ed è plasmata da una visione curatoriale che prende il deserto come fonte di ispirazione. Basandosi sull’eredità di Desert X, che si svolge nella Coachella Valley in California, Desert X AlUla attinge ai principi della land art, offrendo una profonda opportunità di sperimentare l’arte su scala monumentale in dialogo e sintonia con la natura.

La prossima esposizione si terrà in un luogo diverso di AlUla rispetto all’edizione precedente e sarà situata all’interno di una valle che invita i visitatori a vagare e a immergersi in paesaggi spettacolari mentre percorrono il loro viaggio tra le opere.

L’installazione scultorea di Shadia Alem adatta l’arte degli origami, applicando i principi base della geometria e della bellezza per creare forme che fanno riferimento alla letteratura, alla matematica e alla mitologia del deserto arabo. La scultura di Dana Awartani trae ispirazione dall’architettura vernacolare di AlUla, prendendo la forma di una scultura geometrica concava che fa riferimento alle tombe nabatee e imita le forme delle montagne circostanti, delle gole, delle caverne e delle formazioni rocciose.

L’installazione di Serge Attukwei Clottey affronta l’esperienza della globalizzazione, della migrazione e dell’equità dell’acqua, avvolgendo lastre di roccia in arazzi meticolosamente realizzati con galloni di kufuor giallo, contenitori di plastica usati in Ghana per conservare e trasportare l’acqua. L’opera di Claudia Comte presenta una progressione di muri che impongono la loro presenza architettonica all’interno dell’ordine naturale dei canyon di AlUla, dove ciascuno porta una sezione di un modello algoritmico più ampio, relativo alle forme ondulate che modellano il suono e la superficie del deserto.

Il lavoro di Shezad Dawood esplora le idee del tempo profondo e la relazione geo-biologica tra il suolo del deserto e il vicino Mar Rosso attraverso una coppia di forme simili a coralli le cui superfici sensibili alla temperatura riflettono gli effetti del cambiamento climatico e la continua lotta dell’umanità per trovare un rapporto sostenibile con un ecosistema in rapido cambiamento. Il land artist Jim Denevan crea disegni effimeri i cui modelli a incastro esaltano le differenze di grandezza e scala che spesso modellano la nostra esperienza del deserto e i nostri tentativi di posizionarci all’interno della vastità dello spazio sconfinato.

Lavorando all’intersezione tra natura e tecnologia, Stephanie Deumer ha creato una serra sotterranea. Alludendo al lussureggiante santuario di piante native sottostanti, una grande serie di pannelli solari a forma di pozzanghera, montati a filo con il pavimento del deserto, crea un ciclo di feedback energetico in cui l’energia del sole viene catturata, immagazzinata e trasformata attraverso la fotosintesi in crescita e trasformazione. La struttura di fango di Sultan bin Fahad ha la forma di un aquilone del deserto, con specchi sulla facciata che evocano un miraggio, e ospita una scultura a forma di urna con quattro simboli protettivi tradizionalmente usati nelle tombe nabatee.

La scultura interattiva di Zeinab AlHashemi utilizza pelli di cammello scartate su una base astratta e geometrica che ricorda una formazione rocciosa nel deserto; come un camouflage, queste sculture di pelle di cammello si fondono con le montagne. Le strutture architettoniche di Alicja Kwade riflettono e incorniciano i manufatti naturali che ha trovato sul suolo del deserto, riorganizzandoli e integrandoli per creare prospettive in costante evoluzione che evidenziano la linea sottile tra realtà e illusione. Le lunghe strutture gonfiate in acciaio di Shaikha AlMazrou si incuneano nei vuoti delle rocce, in equilibrio nel paesaggio, occupando lo stato liminale tra stasi e movimento, creando una composizione silenziosa ma imponente sospesa nell’inerzia.

L’opera di Abdullah AlOthman fa riferimento alle teorie sulla rifrazione della luce che affondano le radici nei primordi della civiltà e della cultura del deserto, con plinti in acciaio inossidabile che interagiscono con la luce e creano uno spazio radioso che cerca di manifestare l’esperienza di catturare un miraggio per la prima volta. Khalil Rabah crea il miraggio di un uliveto, dove le piante stanno nel deserto come esseri viventi allontanati dalla loro terra indigena e desiderosi di essere rimpatriati, come un’esplorazione del territorio, della sopravvivenza e della cittadinanza.

L’esplorazione scultorea della memoria di Monika Sosnowska parla della posizione storica di AlUla come crocevia del commercio e del suo più recente risveglio culturale. Usando le rotaie della ferrovia dell’Hejaz, che andava da Damasco a Medina, le forme lineari in acciaio sono state trasformate in gigantesche erbe secche piene di possibilità di crescita e trasformazione. L’installazione soundscape di Ayman Zedani in una caverna rocciosa è composta da fili scultorei orizzontali e da una proiezione audio di musica, voci e passi, che creano una cacofonia di suoni che si aggiungono ai rintocchi della natura.

Desert X AlUla mira a contribuire al patrimonio artistico della comunità locale e della regione: le opere dell’edizione 2020 di Lita Albuquerque, Manal AlDowayan, Sherin Guirguis, Mohammed Ahmed Ibrahim, Nadim Karam e Superflex rimangono a disposizione del pubblico ad AlUla, visitabili passeggiando nel canyon che ospita il resort Habitas, mentre Rashed AlShashai e Muhannad Shono sono stati selezionati per lavorare come parte della prima residenza artistica di AlUla, un programma di 11 settimane che si è concluso il 14 gennaio 2022. Allo stesso modo, la collaborazione in corso offre un palcoscenico internazionale per gli artisti sauditi: Zahrah Alghamdi, la cui opera Glimpses of the Past è stata presentata all’inaugurazione di Desert X AlUla, ha successivamente esposto il suo lavoro What Lies Behind the Walls, acclamato dalla critica, al Desert X 2O21 in California.

Sede di Hegra, sito patrimonio mondiale dell’UNESCO costruito dai Nabatei oltre 2.000 anni fa, la regione di AlUla è stata al crocevia degli scambi culturali per millenni, storicamente situata sulla rotta commerciale dell’incenso e un tempo capitale dell’antico regno di Dadan. Oggi è un museo vivente grazie al patrimonio, le arti e la natura che riabbraccia la sua eredità storica di destinazione culturale di vitale importanza. Re-immaginando i confini della creatività e dell’ingegno, AlUla mira a condividere il potere trasformativo delle arti attraverso il prisma dell’eredità, del carattere e dell’ambizione di AlUla.

Parte dell’ampio programma di coinvolgimento e formazione della comunità locale di AlUla, che mira a sviluppare una nuova e vibrante economia culturale, Desert X AlUla 2022 includerà programmi di formazione per mediatori d’arte, eventi per famiglie, laboratori per insegnanti e altre attività di networking e programmazione per visitatori e comunità locale tra cui performance di danza e musica ispirate al territorio.

Desert X AlUla è l’evento di punta del festival AlUla Arts che include anche ‘What Lies Within: Works from the Basma AlSulaiman Collection’, una mostra di opere seminali di artisti sauditi contemporanei, tra cui Shadia Alem e Dana Awartani, esposte per la prima volta in Arabia Saudita, al Maraya. Questa mostra, curata dall’artista Lulwah AlHomoud, segna la prima di una serie di mostre che si terranno ad AlUla con collezionisti e mecenati pionieri.

Durante il festival, Al Jaddidah Village, un’area adiacente alla Old Town di AlUla, sarà un vivace centro di attività e spettacoli, con il Cinema El Housh all’aperto che presenterà registi d’essai sauditi. Tra febbraio e marzo, si svolgerà la prima edizione di una collaborazione con il festival italiano di narrazioni visive Cortana On The Move, che presenta la fotografia d’avanguardia ad AlUla, con opere del festival Cortana esposte accanto a lavori di artisti arabi, a cura di Arianna Rinaldo e Kolhood Albakr.

Con uno sguardo al futuro, come dettagliato nel masterplan “Journey Through Time” di AlUla, la Old Town di AlUla, adiacente all’Oasi Culturale, si svilupperà in uno dei cinque distretti e servirà da nesso tra comunità, produzione culturale ed esplorazioni artistiche. Entro il 2035, il masterplan vedrà l’apertura di 15 nuovi punti di riferimento per la cultura, il patrimonio e la creatività ad AlUla

Reem Fadda, curatorial advisor di Desert X AlUla 2022, ha commentato:
“I concetti di miraggio e oasi nel deserto sono stati a lungo legati alle idee di sopravvivenza, perseveranza, desiderio e ricchezza. L’oasi riguarda l’idea di trovare la prosperità o il paradiso, mentre il miraggio è un simbolo universale dei misteri dell’immaginazione e della realtà. Essi connotano anche l’incomprensibile bellezza e abbondanza della natura nel suo stato più spoglio – il deserto – e il desiderio ossessivo degli umani di catturarla e controllarla. Sotto il tema del Sarab, gli artisti presentati alla mostra – che hanno tutti trascorso del tempo nella regione di AlUla – hanno sviluppato risposte concettualmente legate al sito, ambiziose e sorprendentemente innovative, che affrontano tutte questioni profonde e che emergono dal contesto locale raggiungendo il pubblico di tutto il mondo”.

Raneem Farsi, co-artistic director di Desert X AlUla, ha detto:
“Come potente forma di auto-espressione, l’arte ha il potere di trasformare le società, le città e le prospettive. Tutti sono affamati del meglio dell’arte contemporanea – e Desert X AlUla sta alimentando questo appetito in un modo senza precedenti. Avendo lavorato per molti anni allo sviluppo e alla rappresentazione della scena artistica saudita, posso vedere che oggi gli artisti sauditi stanno ricevendo più attenzione e opportunità che mai, sia a livello locale che internazionale. Desert X AlUla gioca un ruolo molto importante in una vasta ondata di iniziative di arte e cultura che sta plasmando l’ecosistema della creatività in Arabia Saudita”.

Neville Wakefield, co-artistic director di Desert X AlUla, ha aggiunto:
“AlUla è sempre stata un crocevia di commercio e scambi culturali. Il suo paesaggio e la sua storia hanno attirato e continuano ad attirare persone da tutto il mondo. Nel catturare l’immaginazione di artisti e viaggiatori, AlUla si presenta come il sito perfetto per una mostra che esplora l’idea del deserto come luogo di interazione culturale, dialogo e scambio. La prima edizione di Desert X AlUla in 2O2O ha dimostrato quanto ci sia da imparare l’uno dall’altro per artisti e pubblico di diverse parti del mondo. Gli artisti sono spesso leader in queste conversazioni e quindi è particolarmente eccitante per Desert X AlUla avere un ruolo così significativo nei molti programmi di trasformazione culturale della regione”.

Nora Aldabal, arts and creative planning director della Royal Commission for AlUla ha concluso:
“AlUla valorizza le arti e la creatività come strati essenziali e trasformativi per arricchire la società, l’economia e la qualità della vita. Entro il 2O35, AlUla sarà sede di 15 destinazioni di riferimento per la cultura, il patrimonio e la creatività, ciascuna progettata in un attento dialogo con il paesaggio naturale unico della regione, compresi musei, gallerie, centri di ricerca e distretti artistici. Il patrimonio, l’eredità e il carattere di AlUla devono essere protetti e preservati; con iniziative come Desert X AlUla, stiamo creando il prossimo capitolo della storia di AlUla come culla di ispirazione artistica, trasferimento ed espressione”.

FINE

Nota per i giornalisti:
si scrive sempre AlUla / non Al-Ula

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Su AlUla
Situata a 1.100 Km da Riyadh, nel nord-ovest dell’Arabia Saudita, AlUla è un luogo di straordinaria ricchezza culturale e naturalistica. La vasta area, che copre 22.561km², include una valle ricca di oasi lussureggianti, imponenti montagne di arenaria e antichi siti culturali risalenti a migliaia di anni fa, ai regni di Lihyan e dei Nabatei.
Il più importante sito di AlUla è Hegra, primo sito UNESCO Patrimonio dell’Umanità dell’Arabia Saudita. Distesa su un’area di 52 ettari, Hegra era la principale città della parte meridionale del Regno dei Nabatei; attualmente conta oltre 100 monumenti funerari in ottimo stato di conservazione con facciate scolpite finemente negli affioramenti di arenaria che circondano l’insediamento urbano fortificato. Le ultime ricerche effettuate suggeriscono inoltre che Hegra fosse l’avamposto più a sud dell’Impero-Romano dopo la conquista dei Nabatei avvenuta nel 106.
Oltre a Hegra, AlUla è sede di affascinanti siti archeologici come l’antica Dadan, capitale dei regni di Dadan e Lihyan, considerata una delle città più sviluppate della penisola arabica nel corso del primo millennio a.C. Si trovano inoltre migliaia di rocce in siti di arte rupestre tra incisioni e petroglifi a Jabal Ikmah. Altri siti di grande interesse sono la Old Town di AlUla, un dedalo di oltre 900 case costruite con mattoni di fango a partire da almeno il XII Secolo, la ferrovia di Hijaz e il forte di Hegra, luoghi fondamentali nella storia e nelle conquiste di Lawrence d’Arabia.
Per ulteriori informazioni visitare il sito www.experiencealula.com

Su Royal Commission for AlUla
Royal Commission for AlUla (RCU) è stata fondata per decreto reale nel mese di luglio 2017 per proteggere e salvaguardare AlUla, una regione di eccezionale ricchezza culturale e naturale situata nel nord-ovest dell’Arabia Saudita. RCU sta dando inizio ad un piano a lungo termine che crei uno sviluppo sensibile e sostenibile della regione, riaffermando la sua peculiarità nell’essere una delle principali destinazioni archeologiche e culturali del paese e preparandola ad accogliere i visitatori dal mondo. Il processo di sviluppo di RCU della regione di AlUla prevede una vasta gamma di iniziative che comprendono archeologia, turismo, cultura, istruzione e arte riflettendo l’ambizioso impegno dell’Arabia Saudita nello sviluppo del turismo delineato nella Vision 2030.
Per ulteriori informazioni visitare il sito www.rcu.gov.sa

Su Desert X
Desert X è prodotto da The Desert Biennial, un’organizzazione no-profit 501©(3) fondata in California, concepita per produrre mostre d’arte contemporanea, internazionali e ricorrenti, che attivano luoghi desertici attraverso installazioni, concettualmente legate ai siti, di acclamati artisti internazionali. I suoi scopi e principi guida includono la presentazione di mostre d’arte pubbliche che rispondono in modo significativo alle condizioni dei luoghi desertici, dell’ambiente e delle comunità locali; la promozione di programmi di scambio culturale e di educazione che incoraggiano il dialogo e la comprensione tra le culture e le comunità su questioni artistiche, storiche e sociali condivise; e la fornitura di un palcoscenico internazionale accessibile ad artisti di tutto il mondo per affrontare temi ecologici, culturali, spirituali e altri temi esistenziali.

Desert X torna ad AlUla dall’11 febbraio al 30 marzo 2022

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